La maschera ufficiale: L'Histriano
Il nome Histriano vuole essere un omaggio al grande condottiero romano Histrius, che nell’89 a.C. durante la Guerra sociale, combatté nelle legioni del legato Lucio Cornelio Silla, le quali penetrando nell’agro sarnese-nocerino, sottomisero le popolazioni ribelli, a cui venne poi concessa la Cittadinanza romana.
Il Senato romano a quel tempo premiava i valorosi condottieri con la concessione di estesi territori e nella fattispecie al veterano Histrius venne accordata quella parte di territorio alla destra del fiume Sarno citato nella tavola di Velleja come Fundus Histrianus (di cui Striano è la forma aferetica).
La maschera di Histriano si presenta sorridente e danzante, calzante alle mani un coppia di guanti di colore bianco, ai piedi un paio di scarpe di colore blu, con fiocco giallo e indossante un abito composto da un giubbotto (con rifinitura di colore giallo) e un paio di pantaloni, entrambi di colore rosso intersecati da linee di colore bianco.
Histriano ai suoi fianchi cinge una cintura di colore blu con fibbia riproducente la lettera S di colore nero su sfondo giallo. Il cappello è di colore rosso con un bon bon di lana di colore nero. Un colletto di colore giallo avvolge il collo.
È probabile che il Carnevale fondi le sue radici nelle feste dionisiache greche o i saturnali romani. Probabilmente anche la cultura carnascialesca a Striano fonda le radici nelle feste romane, in quanto il centro era abitato sin dall’epoca preromana come testimonia il rinvenimento della necropoli risalente al IX secolo a.C. Durante le feste dionisiache e saturnali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie, un vero e proprio trionfo contro i vincoli, per lasciar posto al rovesciamento dell'ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza. La storia del Carnevale dunque dà tutt’altro significato a questa festività rispetto a quello religioso infatti in sostanza era un modo per salutare l’inverno dando il benvenuto alla stagione primaverile portatrice di fertilità e fecondità. I festeggiamenti sregolati e lussuriosi del Medioevo furono presto ridimensionati in quanto non visti di buon occhio dalla Chiesa. E così il carnevale iniziò ad esser festeggiato nel ‘500 all’interno delle corti dove attori in maschera si esibivano in musiche, danze e balli.
Nella cultura cattolica il Carnevale, il cui termine deriva dal latino carnem levare (togliere la carne), rappresenta il periodo prima della Quaresima che ha inizio con il mercoledì delle ceneri e durante la quale non è concesso mangiare la carne.
Striano ha sempre celebrato il carnevale. Tradizioni secolari collegati strettamente anche alla cultura culinaria. L’antico Casatiello Strianese, un panino biscottato dalla forma di lontro (tipica imbarcazione del Fiume Sarno), fatto con farina gialla di granturco, nasce proprio dalla tradizione del carnevale. È una pietanza che si consuma per tradizione il martedì grasso e durante la settimana santa e il periodo pasquale.
Feste in maschera presso le case o la parrocchia, sfilate cittadine, balli e canti legati alla tradizione eseguiti dagli alunni nei corridoi delle scuole, il carnevale strianese era un carnevale improvvisato e privo di organizzazione, sino a quando nel 1981 non si pensò di realizzare il primo carro allegorico raffigurante “Il cavallo di Troia” che sfilò incessantemente per la città assieme a tanta gente mascherata.
Da allora è nata l’esigenza di organizzare le celebrazioni del carnevale e per coinvolgere quanta più gente nella realizzazione dei carri si divise il territorio cittadino in 5 rioni: Arco, Marzo, Piazza, Saudone e Troccole. Da questo momento il carnevale strianese è cresciuto tantissimo, assumendo una rilevanza non solo regionale ma anche nazionale. Pertanto, si ritenne opportuno nel dicembre 2006 istituire l’associazione culturale ed artistica “Carnevale Strianese”, con lo scopo di coordinare e programmare le iniziative inerenti al carnevale nella città di Striano.
Il 18 dicembre 2011 viene inaugurata la Cittadella del Carnevale, sede dell’associazione e “industria” dei carri allegorici, realizzata adeguando la struttura dell’ex mercato ortofrutticolo. La cittadella rappresenta l’unica opera pubblica nella regione Campania utilizzata esclusivamente per la realizzazione di carri allegorici.
Raffaele Massa
La storia del carnevale
La cartapesta è una soluzione di acqua, colla, gesso e carta, il cui procedimento di lavorazione parte dalla creazione di un modello in argilla. Con una colata di gesso su questo modello si ottiene il negativo del calco, all’interno del quale vengono applicate le strisce di carta che sono state precedentemente imbevute in un composto di acqua e colla. Grazie a questo materiale i carristi riescono a plasmare masse e volumi molto grandi. Le strisce vengono poi fatte aderire al calco, che ha poi bisogno di molte ore per l’asciugatura.
In seguito si stacca il lavoro di cartapesta e, dopo averlo levigato con carta vetrata, si procede alla decorazione con colori acrilici o a tempera, che vengono ricoperti da un’ulteriore vernice lucida di protezione. Il primo carro di cartapesta fu realizzato nel 1981 e raffigurava “Il cavallo di Troia”. Da questo momento avremo un’ascesa del carnevale Strianese.
La cartapesta
Il carnevale a Striano è la manifestazione per eccellenza, la più sentita di tutto l’anno. Essa coinvolge attorno a sé centinaia di partecipanti, dai carristi, maestri della cartapesta, ai gruppi coreografi che curano le danze. A riscaldare l’animo degli strianesi ci sono i turisti che con grande gioia ed ammirazione vengono a visitare le maestose opere di cartapesta. Sono più di trent’anni che il carnevale strianese vede la realizzazione di carri allegorici in cartapesta. Questi hanno sempre sfilato lungo le strade del centro storico sino al 2011, quando si decise di introdurre il circuito chiuso al fine di poter realizzare opere molto più grandi rispetto alle precedenti ed evitando inutili problemi di gestione della sicurezza e del traffico cittadino. I carri allegorici strianesi sono tra i più belli della Campania, dell’Italia e dell’Europa grazie alla loro magnificenza. Il centro storico viene coinvolto all’interno delle manifestazioni attraverso mostre d’arte, sfilate della maschera ufficiale “Histriano”, spettacoli e danze nelle principali piazze cittadine.
La maschera ufficiale: L'Histriano
Il nome Histriano vuole essere un omaggio al grande condottiero romano Histrius, che nell’89 a.C. durante la Guerra sociale, combatté nelle legioni del legato Lucio Cornelio Silla, le quali penetrando nell’agro sarnese-nocerino, sottomisero le popolazioni ribelli, a cui venne poi concessa la Cittadinanza romana.
Il Senato romano a quel tempo premiava i valorosi condottieri con la concessione di estesi territori e nella fattispecie al veterano Histrius venne accordata quella parte di territorio alla destra del fiume Sarno citato nella tavola di Velleja come Fundus Histrianus (di cui Striano è la forma aferetica).
La maschera di Histriano si presenta sorridente e danzante, calzante alle mani un coppia di guanti di colore bianco, ai piedi un paio di scarpe di colore blu, con fiocco giallo e indossante un abito composto da un giubbotto (con rifinitura di colore giallo) e un paio di pantaloni, entrambi di colore rosso intersecati da linee di colore bianco.
Histriano ai suoi fianchi cinge una cintura di colore blu con fibbia riproducente la lettera S di colore nero su sfondo giallo. Il cappello è di colore rosso con un bon bon di lana di colore nero. Un colletto di colore giallo avvolge il collo.
È probabile che il Carnevale fondi le sue radici nelle feste dionisiache greche o i saturnali romani. Probabilmente anche la cultura carnascialesca a Striano fonda le radici nelle feste romane, in quanto il centro era abitato sin dall’epoca preromana come testimonia il rinvenimento della necropoli risalente al IX secolo a.C. Durante le feste dionisiache e saturnali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie, un vero e proprio trionfo contro i vincoli, per lasciar posto al rovesciamento dell'ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza. La storia del Carnevale dunque dà tutt’altro significato a questa festività rispetto a quello religioso infatti in sostanza era un modo per salutare l’inverno dando il benvenuto alla stagione primaverile portatrice di fertilità e fecondità. I festeggiamenti sregolati e lussuriosi del Medioevo furono presto ridimensionati in quanto non visti di buon occhio dalla Chiesa. E così il carnevale iniziò ad esser festeggiato nel ‘500 all’interno delle corti dove attori in maschera si esibivano in musiche, danze e balli.
Nella cultura cattolica il Carnevale, il cui termine deriva dal latino carnem levare (togliere la carne), rappresenta il periodo prima della Quaresima che ha inizio con il mercoledì delle ceneri e durante la quale non è concesso mangiare la carne.
Striano ha sempre celebrato il carnevale. Tradizioni secolari collegati strettamente anche alla cultura culinaria. L’antico Casatiello Strianese, un panino biscottato dalla forma di lontro (tipica imbarcazione del Fiume Sarno), fatto con farina gialla di granturco, nasce proprio dalla tradizione del carnevale. È una pietanza che si consuma per tradizione il martedì grasso e durante la settimana santa e il periodo pasquale.
Feste in maschera presso le case o la parrocchia, sfilate cittadine, balli e canti legati alla tradizione eseguiti dagli alunni nei corridoi delle scuole, il carnevale strianese era un carnevale improvvisato e privo di organizzazione, sino a quando nel 1981 non si pensò di realizzare il primo carro allegorico raffigurante “Il cavallo di Troia” che sfilò incessantemente per la città assieme a tanta gente mascherata.
Da allora è nata l’esigenza di organizzare le celebrazioni del carnevale e per coinvolgere quanta più gente nella realizzazione dei carri si divise il territorio cittadino in 5 rioni: Arco, Marzo, Piazza, Saudone e Troccole. Da questo momento il carnevale strianese è cresciuto tantissimo, assumendo una rilevanza non solo regionale ma anche nazionale. Pertanto, si ritenne opportuno nel dicembre 2006 istituire l’associazione culturale ed artistica “Carnevale Strianese”, con lo scopo di coordinare e programmare le iniziative inerenti al carnevale nella città di Striano.
Il 18 dicembre 2011 viene inaugurata la Cittadella del Carnevale, sede dell’associazione e “industria” dei carri allegorici, realizzata adeguando la struttura dell’ex mercato ortofrutticolo. La cittadella rappresenta l’unica opera pubblica nella regione Campania utilizzata esclusivamente per la realizzazione di carri allegorici.
Raffaele Massa
La storia del carnevale
La cartapesta
Il carnevale a Striano è la manifestazione per eccellenza, la più sentita di tutto l’anno. Essa coinvolge attorno a sé centinaia di partecipanti, dai carristi, maestri della cartapesta, ai gruppi coreografi che curano le danze. A riscaldare l’animo degli strianesi ci sono i turisti che con grande gioia ed ammirazione vengono a visitare le maestose opere di cartapesta. Sono più di trent’anni che il carnevale strianese vede la realizzazione di carri allegorici in cartapesta. Questi hanno sempre sfilato lungo le strade del centro storico sino al 2011, quando si decise di introdurre il circuito chiuso al fine di poter realizzare opere molto più grandi rispetto alle precedenti ed evitando inutili problemi di gestione della sicurezza e del traffico cittadino. I carri allegorici strianesi sono tra i più belli della Campania, dell’Italia e dell’Europa grazie alla loro magnificenza. Il centro storico viene coinvolto all’interno delle manifestazioni attraverso mostre d’arte, sfilate della maschera ufficiale “Histriano”, spettacoli e danze nelle principali piazze cittadine.
La cartapesta è una soluzione di acqua, colla, gesso e carta, il cui procedimento di lavorazione parte dalla creazione di un modello in argilla. Con una colata di gesso su questo modello si ottiene il negativo del calco, all’interno del quale vengono applicate le strisce di carta che sono state precedentemente imbevute in un composto di acqua e colla. Grazie a questo materiale i carristi riescono a plasmare masse e volumi molto grandi. Le strisce vengono poi fatte aderire al calco, che ha poi bisogno di molte ore per l’asciugatura.
In seguito si stacca il lavoro di cartapesta e, dopo averlo levigato con carta vetrata, si procede alla decorazione con colori acrilici o a tempera, che vengono ricoperti da un’ulteriore vernice lucida di protezione. Il primo carro di cartapesta fu realizzato nel 1981 e raffigurava “Il cavallo di Troia”. Da questo momento avremo un’ascesa del carnevale Strianese.
La maschera ufficiale: L'Histriano
Il nome Histriano vuole essere un omaggio al grande condottiero romano Histrius, che nell’89 a.C. durante la Guerra sociale, combatté nelle legioni del legato Lucio Cornelio Silla, le quali penetrando nell’agro sarnese-nocerino, sottomisero le popolazioni ribelli, a cui venne poi concessa la Cittadinanza romana.
Il Senato romano a quel tempo premiava i valorosi condottieri con la concessione di estesi territori e nella fattispecie al veterano Histrius venne accordata quella parte di territorio alla destra del fiume Sarno citato nella tavola di Velleja come Fundus Histrianus (di cui Striano è la forma aferetica).
La maschera di Histriano si presenta sorridente e danzante, calzante alle mani un coppia di guanti di colore bianco, ai piedi un paio di scarpe di colore blu, con fiocco giallo e indossante un abito composto da un giubbotto (con rifinitura di colore giallo) e un paio di pantaloni, entrambi di colore rosso intersecati da linee di colore bianco.
Histriano ai suoi fianchi cinge una cintura di colore blu con fibbia riproducente la lettera S di colore nero su sfondo giallo. Il cappello è di colore rosso con un bon bon di lana di colore nero. Un colletto di colore giallo avvolge il collo.
È probabile che il Carnevale fondi le sue radici nelle feste dionisiache greche o i saturnali romani. Probabilmente anche la cultura carnascialesca a Striano fonda le radici nelle feste romane, in quanto il centro era abitato sin dall’epoca preromana come testimonia il rinvenimento della necropoli risalente al IX secolo a.C. Durante le feste dionisiache e saturnali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie, un vero e proprio trionfo contro i vincoli, per lasciar posto al rovesciamento dell'ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza. La storia del Carnevale dunque dà tutt’altro significato a questa festività rispetto a quello religioso infatti in sostanza era un modo per salutare l’inverno dando il benvenuto alla stagione primaverile portatrice di fertilità e fecondità. I festeggiamenti sregolati e lussuriosi del Medioevo furono presto ridimensionati in quanto non visti di buon occhio dalla Chiesa. E così il carnevale iniziò ad esser festeggiato nel ‘500 all’interno delle corti dove attori in maschera si esibivano in musiche, danze e balli.
Nella cultura cattolica il Carnevale, il cui termine deriva dal latino carnem levare (togliere la carne), rappresenta il periodo prima della Quaresima che ha inizio con il mercoledì delle ceneri e durante la quale non è concesso mangiare la carne.
Striano ha sempre celebrato il carnevale. Tradizioni secolari collegati strettamente anche alla cultura culinaria. L’antico Casatiello Strianese, un panino biscottato dalla forma di lontro (tipica imbarcazione del Fiume Sarno), fatto con farina gialla di granturco, nasce proprio dalla tradizione del carnevale. È una pietanza che si consuma per tradizione il martedì grasso e durante la settimana santa e il periodo pasquale.
Feste in maschera presso le case o la parrocchia, sfilate cittadine, balli e canti legati alla tradizione eseguiti dagli alunni nei corridoi delle scuole, il carnevale strianese era un carnevale improvvisato e privo di organizzazione, sino a quando nel 1981 non si pensò di realizzare il primo carro allegorico raffigurante “Il cavallo di Troia” che sfilò incessantemente per la città assieme a tanta gente mascherata.
Da allora è nata l’esigenza di organizzare le celebrazioni del carnevale e per coinvolgere quanta più gente nella realizzazione dei carri si divise il territorio cittadino in 5 rioni: Arco, Marzo, Piazza, Saudone e Troccole. Da questo momento il carnevale strianese è cresciuto tantissimo, assumendo una rilevanza non solo regionale ma anche nazionale. Pertanto, si ritenne opportuno nel dicembre 2006 istituire l’associazione culturale ed artistica “Carnevale Strianese”, con lo scopo di coordinare e programmare le iniziative inerenti al carnevale nella città di Striano.
Il 18 dicembre 2011 viene inaugurata la Cittadella del Carnevale, sede dell’associazione e “industria” dei carri allegorici, realizzata adeguando la struttura dell’ex mercato ortofrutticolo. La cittadella rappresenta l’unica opera pubblica nella regione Campania utilizzata esclusivamente per la realizzazione di carri allegorici.
Raffaele Massa
La storia del carnevale
La cartapesta
Il carnevale a Striano è la manifestazione per eccellenza, la più sentita di tutto l’anno. Essa coinvolge attorno a sé centinaia di partecipanti, dai carristi, maestri della cartapesta, ai gruppi coreografi che curano le danze. A riscaldare l’animo degli strianesi ci sono i turisti che con grande gioia ed ammirazione vengono a visitare le maestose opere di cartapesta. Sono più di trent’anni che il carnevale strianese vede la realizzazione di carri allegorici in cartapesta. Questi hanno sempre sfilato lungo le strade del centro storico sino al 2011, quando si decise di introdurre il circuito chiuso al fine di poter realizzare opere molto più grandi rispetto alle precedenti ed evitando inutili problemi di gestione della sicurezza e del traffico cittadino. I carri allegorici strianesi sono tra i più belli della Campania, dell’Italia e dell’Europa grazie alla loro magnificenza. Il centro storico viene coinvolto all’interno delle manifestazioni attraverso mostre d’arte, sfilate della maschera ufficiale “Histriano”, spettacoli e danze nelle principali piazze cittadine.
La cartapesta è una soluzione di acqua, colla, gesso e carta, il cui procedimento di lavorazione parte dalla creazione di un modello in argilla. Con una colata di gesso su questo modello si ottiene il negativo del calco, all’interno del quale vengono applicate le strisce di carta che sono state precedentemente imbevute in un composto di acqua e colla. Grazie a questo materiale i carristi riescono a plasmare masse e volumi molto grandi. Le strisce vengono poi fatte aderire al calco, che ha poi bisogno di molte ore per l’asciugatura.
In seguito si stacca il lavoro di cartapesta e, dopo averlo levigato con carta vetrata, si procede alla decorazione con colori acrilici o a tempera, che vengono ricoperti da un’ulteriore vernice lucida di protezione. Il primo carro di cartapesta fu realizzato nel 1981 e raffigurava “Il cavallo di Troia”. Da questo momento avremo un’ascesa del carnevale Strianese.